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Amati come bambini!

ANTIFONA ALL’INGRESSO

Racconterò i tuoi prodigi, o Signore,

che guarisci chi soffre.

Esulto e gioisco in te,

che vieni a dare la vista ai ciechi.

La gioia invada l’animo dei fedeli:

la Pasqua è vicina!

Lettura del Vangelo secondo San Matteo      cap. 19 versetti 13-15

In quel tempo. 13Furono portati al Signore Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. 14Gesù però disse: “Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli“. 15 E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Carissimi sorelle e fratelli buongiorno!

Il Vangelo di oggi ci apre a uno sguardo gioioso, chi pensando alla gioia di un bambino non è portato naturalmente a sorridere e gioire?

Chi non si commuove di gioia e loda il Signore per il dono di una nuova vita, quando vede appeso fuori dalla porta di casa un fiocco rosa o azzurro (laddove ancora si usi metterlo pe la nascita di un nuovo bambino)?

Il Vangelo ci immerge oggi in questa scena di vitalità e di gioia!

Gesù si è da poco trasferito con i suoi discepoli da Cafàrnao, sul Lago di Tiberiade (o Mare di Galilea), in un luogo imprecisato della Giudea al di là del fiume Giordano.

Dal racconto di San Matteo apprendiamo che un gruppo di genitori porta da Gesù dei bambini, sottolinea San Matteo perché imponesse loro le mani e pregasse”. Se Gli vengono portati è perché sono neonati, o comunque così piccoli da non essere ancora in grado di camminare o correre come fanno i bambini pieni di entusiasmo.

Sono particolari decisivi questi: bambini neonati o molto piccoli!

Sì, perché i bimbi piccoli hanno due caratteristiche.

Prima caratteristica: Sono del tutto dipendenti dai genitori si fidano totalmente di loro, delle loro cure, del loro amore, da loro dipende la loro sopravvivenza, il loro bene. Il Salmo 131 al versetto 2 dice: 2 Io invece resto quieto e sereno: come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.”

La totale dipendenza da chi lo ama, la totale fiducia in chi lo ama!

Seconda caratteristica: i bambini piccoli sono innocenti senza malizia, sono semplici, veri non hanno nessun doppio fine nei loro gesti e atteggiamenti – almeno fino a una certa età poi possono diventare un po’ “monelli”-

Non c’è persona più vera di un bimbo piccolo!

Ai tempi di Gesù, i bambini (piccoli specialmente) e poi anche le donne erano considerati una “categoria” di molto inferiore agli uomini: ricordate l’episodio della Samaritana ad esempio: i discepoli si stupiscono che Gesù stia a parlare con una donna.

Per questo San Matteo evidenzia che i discepoli rimproverano i genitori che portano i bambini al Maestro “non si fa’ questo!”

Ma Gesù ribalta tutto! “…Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli…

I discepoli non avevano ancora capito!

Non era bastato l’insegnamento del giorno precedente a Cafàrnao:

Cap. 18 

1In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: “Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?”.Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: “In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieliE chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. 6 Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!

Anche noi spesso siamo come i discepoli, non vogliamo capire l’insegnamento che il Signore Gesù ci dona da più di duemila anni!

Non ci fidiamo di Lui, non viviamo quell’atteggiamento da bambini.

Spesso stoltamente rifiutiamo quello che il Signore ci dona: quando ci offre la Sua Parola nel Vangelo, quando ci dona la Grazia insuperabile dei Sacramenti, quando a partire da questi doni ci rende capaci di vivere amando con Lui e come Lui.

Dio è un vero Padre: tutto ciò che dice e compie è sempre e solo per il nostro bene. Dovremmo buttarci a capofitto in Lui, come un bimbo nelle braccia della Mamma: braccia dove sta sicuro, in pace, qualunque cosa accada!

Un secondo atteggiamento ci accomuna ai discepoli: quando anziché essere un tramite, un aiuto, un’occasione diventiamo un ostacolo (scàndalon = pietra che fa inciampare e cadere) a chi vuole incontrare Gesù –“Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me..”

Con il nostro modo di fare, di parlare diventiamo uno che allontana, o addirittura come un muro che impedisce l’incontro con il Signore, quell’incontro che salva e cambia la vita!

Le due cose in realtà vanno tenute insieme: se impariamo (reimpariamo) a vivere come i bambini, fidandoci totalmente del Signore e vivendo del Suo Amore e della Sua Grazia, allora Lui cammin facendo ci trasformerà rendendoci suoi testimoni, non ostacoli ma sentieri per incontrarLo!

Mi permetto un suggerimento per una lettura, per i prossimi giorni in cui possiamo anche un po’ “recuperare il tempo perduto”. STORIA DI UN’ANIMA – racconto autobiografico di Santa Teresina di Gesù Bambino e del Volto Santo (al secolo Teresa di Lisieaux, testo scritto per obbedienza al vescovo e alle superiore).

Un testo da meditare che manifesta con profonda e affascinante intensità quella che Lei stessa, partendo proprio da queste pagine di Vangelo definisce la spiritualità dell’“infanzia spirituale”.

Diventiamo come bambini, così vivremo già ora nel tempo il Regno dei cieli!

Vi abbraccio e vi benedico con tutto il cuore!

Vostro in G. M. G. Don Stefano