«In quel tempo. Il Signore Gesù entrò nel tempio e scacciò… [e poi]… disse loro: “Sta scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera”».
(Matteo 21, 12-13)
Gesù nel Tempio di Gerusalemme, citando il profeta Isaia (56,7), ci provoca a riscoprire e comprendere in modo autentico quale sia il significato del TEMPIO DI DIO (per noi cristiani la chiesa e…la Chiesa) e cosa sia PREGHIERA.
La casa è – o dovrebbe essere – il luogo dove una famiglia vive, dialoga e condivide le esperienze quotidiane, dove tutti si sostengono a vicenda: in una parola si amano!
Beh, allora si comprende come il Tempio (casa di preghiera) sia abitazione di Dio con gli uomini, luogo dove si tesse la relazione con Colui che «ci ha amati per primo» e continua ad amarci sino alla fine!
Ma se si chiama casa di preghiera viene spontaneo domandarsi anche: cos’è la preghiera? Preghiera è stare con Dio, dialogare con Lui: ascoltando la Sua Parola ci esorta, ci scuote e ci guida; preghiera è accogliere dal Signore nel nutrimento dei Sacramenti la forza per scegliere sempre il bene, per essere cioè liberi davvero!
C’è però un altro Tempio dove dimorano Dio e l’uomo ed è Gesù stesso: Dio fatto uomo!
Ma non è finita! Nel Vangelo di Giovanni (14,23) Gesù afferma che Lui e il Padre prenderanno dimora in coloro che credono ed amano il Signore Gesù; anche San Paolo (1 Corinzi 3,16) ribadirà che ogni cristiano e l’intera comunità della Chiesa è Tempio di Dio, dimora dello Spirito Santo.
L’estate e le vacanze: un’occasione preziosissima per riscoprire che la preghiera non può e non deve ridursi a poche o tante parole pronunciate dalla nostra bocca, ma che è invece l’esperienza ininterrotta della relazione d’Amore con il Signore che si realizza nel dimorare sicuri con Colui che ci ha garantito: «Io sono con voi sino alla fine del mondo».
Il Signore vi benedica!
Don Stefano