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La vera mistica del cristiano!

VENERDÌ DELLA III SETTIMANA DI PASQUA

01 Maggio 2020

San Giuseppe lavoratore – San Riccardo Pampuri medico

Lettura del Vangelo secondo San Giovanni… cap. 6 versetti 22-29

In quel tempo. La folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che il Signore Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

Carissimi sorelle e fratelli,

è il tempo della Vita Nuova!!!

Tutto il capitolo sesto del Vangelo di San Giovanni ci propone una lettura mistica di ciò che celebriamo nella Santissima Eucaristia.

Cosa si intende per mistica?

Nulla di vago, irreale o addirittura di magico: la mistica è la dimensione vera, fondamentale per vivere il Mistero.

Tutta la natura è un mistero, un segno da saper leggere, se non sai leggere non ti rivela nulla e non ha per te alcun significato. Così tu non sei veramente uomo, veramente figlio di Dio.

Sei come l’animale per il quale il cibo è da difendere coi denti, perchè l’altro è nemico, glielo può rubare?

Se non si crea la relazione col Padre e tra i fratelli non c’è vera vita!

Al massimo sopravvivenza da animali! La legge della giungla!

La vita umana è possibile dove fioriscono le relazioni di Amore: dove il dono gratuito che ci viene dall’Altro (il Signore) per divenire dono gratuito per l’altro (il fratello) visibile o invisibile (le anime dei cari defunti che hanno bisogno dell’amore della nostra preghiera), senza queste relazioni la vita è morta.

Nei versetti del nostro Vangelo di oggi, c’è tutta una descrizione enigmatica sul vedere e il non riuscire a vedere: due volte si dice che la folla “vide che non c’era”, cioè vede che non vede.

Bastava semplicemente dire: poiché i discepoli erano partiti, non trovano la barca, allora tornano indietro.

Invece c’è tutta una ricerca, per indicare lo sconcerto della folla che cerca Gesù, e questa folla rappresenta tutta l’umanità, che cerca il Signore, ma non lo trova, perché?

Perché i discepoli sono altrove! Non sono sul luogo del Pane!

Ogni volta che noi cristiani non siamo sul luogo del Pane, cioè non viviamo la Santa Eucaristia che celebriamo, il Signore è assente dal mondo, nessuno lo trova!

Perché il Figlio è presente là dove Egli si dona con l’Amore più totale e viene accolto, e si mostra nell’amore tra i fratelli: l’Eucarestia!

La folla cosa vuole da Gesù?

Lo cerca semplicemente perché Gesù è quello che fornisce il pane.

Perché noi cerchiamo Dio? Perché ci garantisce la salute, la vita, i soldi?

E quando anche avessimo tutto questo?

Forse da Lui cerchiamo anche un po’ di benessere emotivo spiritualoide, e poi il Signore non cerchiamo più!

Cioè per noi Dio sarebbe Colui dal quale vogliamo spillare tutto, un po’ come – scusate l’immaginela mucca che da mungere, dalla quale però deve venir fuori quel “latte” che voglio io, come lo voglio io.

E Gesù si sottrae, non ci sta a questa logica! Ecco perché non lo trovano!

Quanti cercano il Signore non per cercare dal Signore per avere qualcosa? 

Quanti cercano il Signore per il Signore?

Sarebbe come se un figlio cercasse i genitori solo per avere dei soldi o per interesse; questo si chiama egoismo, non è amore!

La religiosità cristiana non è cercare da Dio prima di tutto le cose che ci deve dare, poi le emozioni, poi un certo senso di benessere spirituale.

Dobbiamo stare attenti agli inganni sottili del diavolo!

Il Signore sa cosa ci è necessario per essere suoi figli e diventarlo sempre più: ed è questo che ci dona!

Tutti i mistici sono molto chiari e duri contro tutti quelli che cercano nel religioso il sensazionale, che cercano i doni di Dio, non Dio come dono.

È tutta la lamentela di San Giovanni della Croce, di Santa Teresa d’Avila: Ma nessuno cerca Dio per Dio?

Vuol dire non stabilire mai un rapporto vero, cioè d’amore con Dio!

È l’amore che ci rende come lui e ci rende liberi e ci rende figli!

Quindi bisogna stare molto attenti! Anche nella nostra ricerca di Dio c’è una purificazione continua e questa purificazione avviene in un modo molto semplice: Dio si sottrae, gioca a nascondino.

Chiedi: come mai non lo trovo? Perché non lo stai cercando dove si fa trovare!

Dio mi garantisce di essere come Lui che si fa Pane, che sa donare in gratuità e in libertà!

Anche la stessa liturgia e la stessa preghiera è qualcosa di serio, è il rapporto tra Dio e noi che coinvolge tutto il mondo (anche quello invisibile, la Madonna e i Santi, le Anime del Purgatorio) e la natura con una grossa responsabilità.

Tante nostre liturgie e tante nostre preghiere hanno esiti sterili! Perché? Per tutti i santi, soprattutto per quelli che hanno avuto esperienza mistica il problema è: Ma che tipo di vita conduce?

Che atteggiamento ha con i poveri, con i fratelli? È quello il criterio!

Vi abbraccio e vi benedico con tutto il cuore!

Vostro in G. M. G. Don Stefano