Bilancio Sociale
Avere cura e avere cuore
Questa lettera, che sancisce il mio primo mandato da Presidente, dà inizio al mio incarico e racconta i risultati di un anno di ripresa e di impegno, nel quale la cura ha mosso tutte le nostre attività: rivolte ai più fragili e all’Abbazia di Mirasole, perché curando l’ambiente ci si cura di chi lo abita.
Nell’aprire questo Bilancio Sociale 2021, porto con me la cura dell’anno passato ma anche il coraggio per continuare a dare risposte sempre più veloci e attente a chi ha bisogno di aiuto. Cura e coraggio, due parole con una etimologia comune, quella di cor- cordis, il cuore: prendersi cura con coraggio di qualcuno significa serbarlo in un cuore che chiede la forza per agire.
Il coraggio e la cura di Progetto Mirasole, nel marzo 2022, ci ha permesso, in rete con altre realtà solidali, di inviare in Ucraina tir carichi di beni di prima necessità e di intensificare le attività di reinserimento lavorativo, certi che la ripresa non possa che partire dal lavoro, quale occasione di dignità e autodeterminazione, anche per chi è fuggito dalla sua terra.
Come ogni Bilancio Sociale anche questo vuole essere un nuovo inizio: nel 2022 abbiamo ritirato il premio #WelcomeRefugees, assegnato da UNHCR Italia, pensato per le realtà che nel 2020-2021 si sono distinte nel favorire l’inclusione sociale e lavorativa di rifugiati. Desidero dedicare questo premio ai colleghi e ai volontari che, con cura e coraggio, accolgono ogni giorno molte vite con le loro infinite sfumature di diversità, riempiendo il nostro quotidiano di una pulsante gratitudine e di una commossa meraviglia.
I nostri prossimi tre anni di cammino insieme partono da qui.
Luca Capelli
Presidente
Progetto Mirasole Impresa Sociale
A testa alta
Usciamo oggi, forse e ancora timidamente, da un anno oltre ogni immaginazione, almeno per noi, generazione che in buona parte non ha conosciuto da vicino le difficoltà delle guerre del ‘900 e che vive nella parte “giusta” del pianeta, quella caratterizzata da una durevole pace e da un significativo benessere, che non ha dovuto affrontare le tragedie della migrazione nelle diverse rotte che conducono in Europa e che gode di istituzioni politiche e sociali non ostili, ma altresì costruite su diritti e welfare.
Anche per Progetto Mirasole è stato un anno complesso e alla ricerca di una sostenibilità a volte irraggiungibile. È grazie all’impegno di tutti i meravigliosi colleghi, dai compagni della governance, ai responsabili delle linee operative e a tutti i collaboratori, che abbiamo camminato a testa alta, guardando verso l’orizzonte alla ricerca delle possibilità celate oltre ai limiti.
Da questo incredibile 2020 usciamo con soluzioni che trovo davvero stupefacenti! Il progetto di ristrutturazione del campanile dell’Abbazia, già quasi interamente finanziato, è il simbolo per eccellenza dello sguardo alto che guarda lontano, carico della storia e dei valori su cui è stato fondato. La nascita di una area di inserimento lavorativo sta dando opportunità formative di tirocinio e concreti spazi di inserimento lavorativo nei nuovi rami dell’Impresa (ristorazione, pulizie e manutenzioni) a detenuti, a ospiti dei luoghi di accoglienza di Progetto Arca e a persone in povertà.
La creazione di un grande programma territoriale di contrasto alla povertà – Cuore Visconteo – nell’ambito sociale dell’Abbazia, sostenuto da Fondazione di Comunità di Milano, con Progetto Mirasole come capofila di una importante cordata di partner, segna l’entrata in campo dell’Impresa e il sorgere di quel momento creativo, frammento dell’essere, su cui si possono costruire cambiamenti e progettualità future.
Questo bilancio sociale racconta una storia a testa alta, di chi crede nel sociale fino in fondo ed è pronto a cogliere le sfide comprendendo le proprie fragilità e facendo tesoro di questa consapevolezza per guardare al futuro con il cuore pieno di fiducia e di speranza. La bellezza che è emersa in questo tempo così difficile ci riempie di gratitudine perché è il frutto dell’energia che tanti amici e volontari, sostenitori e collaboratori hanno destinato alla nostra comune opera sociale. È grazie a questa storia, a questi legami di solidarietà e di fiducia che possiamo oggi camminare, generare idee e progetti e guardare al futuro pronti a raccogliere nuove sfide.
Ivano Abbruzzi
Presidente
Progetto Mirasole Impresa Sociale
Al cuore della solidarietà
Ci sono tempi nella storia dell’umanità in cui gli schemi di vita e le stesse strutture sociali sono scossi.
Nel nostro mondo tecnologicamente più progredito e democratico questo accade meno di frequente, ma se allarghiamo lo sguardo al mondo dei paesi poveri e in via di sviluppo, questi sconvolgimenti accadono di frequente: alluvioni, carestie, dittature, guerre civili, migrazioni di massa.
Nei momenti di difficoltà prevalgono di sovente disperazione, sconforto e chiusura ed è comprensibile perché forte è la battaglia interiore da vincere per dare una direzione a quello che accade e trarne l’utilità di un senso più alto.
Questo è possibile solo affidandoci a un più intimo collegamento con noi stessi e con la Vita che ci restituiscono alle relazioni e alla coscienza di quanto la solidarietà governi sia la sfera più alta dell’etica sia la spontanea dimensione empatica che governa ogni relazione autentica.
Il Covid-19 ha scosso profondamente la nostra società e molti degli effetti arriveranno alla nostra consapevolezza nel tempo.
All’Abbazia di Mirasole, dove abbiamo chiuso per 3 mesi ogni attività rivolta a visitatori esterni, dopo un primo periodo di disorientamento è nata una bellissima dimensione di vita comunitaria tra le tante famiglie accolte (e i tantissimi bambini) e lo staff operativo: una relazione che dà valore allo stare e al fare insieme, al prendersi cura del luogo per riappropriarsene in modo più forte e gentile.
Questo è avvenuto attraverso i nuovi giochi, le attività educative, il supporto psicologico, l’assolvere insieme ai necessari lavori di manutenzione, il curare la ripartenza primaverile dell’orto comunitario, la distribuzione di aiuti alimentari al territorio, la progettazione di nuove iniziative. Dalla profondità della vicinanza si è generato un brulicare di nuove idee per il futuro che permetterà al cuore della solidarietà di accogliere i visitatori che solcheranno il cancello dell’Abbazia per ammirare la bellezza del luogo e il suo respiro di storia, di religiosità, di tradizioni contadine.
Anche nella cucina industriale l’emergenza sanitaria ha permesso l’accendersi di nuove idee per compiere, con innovazione e aderenza alla circostanza, i processi di lavoro oramai consolidati, generando nel personale, spesso in reinserimento lavorativo, un nuovo senso di appartenenza alla squadra. Questo meraviglioso coronamento del periodo più complesso che ricordiamo dal tempo della Grande Guerra, ci è stato permesso dai frutti di un 2019 fatto di operosità, di generosità, di lavoro solidale, di fermento culturale, di incontri che hanno visto l’Impresa Sociale affrontare grandi sfide e rilanciarsi verso nuovi traguardi, primo fra tutti la nuova attività di distribuzione beni di prima necessità a persone in strada o in procinto di trasferirsi in un primo alloggio dove intraprendere il percorso verso l’autonomia. Del 2019 registriamo, quindi, uno straordinario lavoro la cui intensità è affidata alle pagine di questo Bilancio Sociale che è soprattutto lo strumento per dire grazie a chi sostiene il nostro lavoro con risorse, tempo e dedizione, mettendo con noi un tassello alla costruzione di un Noi migliore.
Il Presidente
Ivano Abbruzzi
Aria di vita a Mirasole
Aprendo il cancello dell’Abbazia di Mirasole si respira un’aria di vita. Una vita fatta di persone in movimento, di storie di difficoltà e di accoglienza, di cura delle persone e del luogo, del pullulare di tantissime iniziative, di grandi lavori e grandi progetti, ma anche di cadute e ripartenze, di profonde riflessioni su come moltiplicare i frutti del nostro impegno.
Il grande disegno su cui abbiamo lavorato anche quest’anno è quello di fare dell’Abbazia di Mirasole un luogo di rigenerazione: una pausa nella quotidiana distrazione in cui ritrovarsi nel silenzio, nell’incontro più intimo con se stessi e con l’altro, nella riflessione attiva che riguardi le tante sfere della nostra vita – quella personale, quella familiare, quella sociale e collettiva – che cercano oggi un orientamento nuovo, a partire dai grandi cambiamenti avvenuti e in corso. La nuova Mirasole, con la sua bellissima miscela di vocazione spirituale e impegno sociale, si fa testimone della ricerca di nuove soluzioni ai problemi di questo tempo con alle spalle la tradizione di solidarietà di Progetto Arca che nel 2019 compie 25 anni.
Il 2018 è stato un anno di grandi passi in questa direzione: l’intensa accoglienza di famiglie in difficoltà, la creazione di un Centro Studi sulle tematiche sociali che farà i suoi primi passi nel 2019, l’organizzazione e l’ospitalità di tante iniziative di interesse generale, l’incontro con una immensità di visitatori, famiglie, scuole, gruppi. Buoni passi sono stati compiuti anche per una migliore strutturazione organizzativa volta a garantire sostenibilità e crescita al nostro lavoro all’interno dell’Abbazia e della cucina industriale sita in Via Agordat a Milano, luogo di opportunità lavorativa per chi vive condizioni di fragilità sociale e cerca una nuova strada di riscatto e di crescita.
Il Presidente
Ivano Abbruzzi
Un percorso a grandi passi
Meno di due anni fa nasceva la nostra Impresa Sociale, una meravigliosa avventura che origina dalla storia più che ventennale di Fondazione Progetto Arca e che prende forma dal desiderio di portare occasioni di lavoro a soggetti svantaggiati, a partire dall’Abbazia di Mirasole e dalle molteplici attività che il progetto di gestione prevede. Un percorso in cui ci siamo da poco avviati, ma che ci ha visto procedere nel 2017 con grandi passi!
L’Abbazia durante quest’anno è finalmente fiorita a una vita nuova che in molti, sul territorio e non solo, attendevano con grande fervore: l’animazione religiosa, le attività culturali, l’allestimento e l’utilizzo dei meravigliosi ambienti interni ed esterni per ospitare una costellazione di iniziative che hanno visto oltre 14.400 presenze in 12 mesi. Nel cuore del progetto è iniziata l’accoglienza di famiglie in emergenza
abitativa da parte di Fondazione Progetto Arca: oltre a un luogo sicuro e un progetto di reinserimento sociale diamo loro l’opportunità di partecipare, con il loro impegno, alla gestione dei vari servizi in Abbazia.
Ma non solo a Mirasole si sono concretizzate opportunità di lavoro solidale nel 2017. A inizio anno abbiamo avviato a Milano, nella cucina di via Agordat, un’attività di preparazione di pasti che rifornisce alcuni centri di accoglienza gestiti dalla Croce Rossa Milanese e da Angel Service e che, nel 2017, ha offerto opportunità di lavoro a 15 persone. Oltre a ciò che è già in essere, tantissime nuove aperture ci vedranno lavorare
in vari settori produttivi nel 2018 e negli anni a venire, dando dignità e prospettive a centinaia di persone. Questo il nostro 2017: grandi passi e l’aprirsi di nuovi orizzonti e sfide che siamo pronti a raccogliere con entusiasmo e grande fiducia.
Il Presidente
Ivano Abbruzzi
Un anno appassionante
Il 2016 è stato un anno davvero appassionante, un anno in cui abbiamo colto una nuova grande sfida con il coraggio e l’intuizione che caratterizza il lavoro di Progetto Arca, socia al 49%, sin dalla sua nascita nel
1994. L’avventura di prendere in gestione L’Abbazia di Mirasole è stata l’occasione per costituire la nostra Impresa Sociale: un luogo speciale con una storia di 800 anni di rinnovamento e religiosità, ospitalità e
lavoro, tutte da condividere con visitatori, pellegrini, scolaresche, con persone in difficoltà, con associazioni ed aziende.
Un’altra opportunità ha arricchito la nostra esperienza, quella di far evolvere il nostro lavoro, da sempre rivolto ai bisogni essenziali, primari e di integrazione, delle persone in un momento di difficoltà, nella creazione di un luogo di pensiero e progettualità sociale, che darà, ne sono certo, a tante organizzazioni come noi visioni e strumenti per migliorare l’impatto sociale del loro lavoro. La nostra Impresa, inoltre, ha avviato, fin da subito, la sua primaria missione, quella di essere occasione lavorativa per persone con difficoltà nell’inserimento nel mondo produttivo. Lo abbiamo fatto attivando il laboratorio di preparazione pasti e offrendo servizi ad altre organizzazioni che lavorano a sostegno di persone emarginate.
La costante tensione a costruire relazioni proficue permette di trovare sempre nuove occasioni di scambio e integrazione tra i bisogni delle persone, i bisogni del territorio e anche quelli dei nostri dipendenti che stanno sperimentandosi in una attività di formazione professionale, utile per l’immissione nel mondo del lavoro.
Tutto questo è la nostra Impresa Sociale oggi, ancora agli inizi del suo lavoro e già con tante promesse e scenari che si affacciano alla nostra vista.
Il Presidente
Ivano Abbruzzi