Al momento stai visualizzando SAPERE…ESSERE?

SAPERE…ESSERE?

Martedì Santo – 07 aprile 2020

Cristo si è caricato dei nostri mali,

ha preso su di sé le nostre colpe.

Ci hai riscattato con il tuo sangue, o Signore;

uomini di ogni razza e di ogni lingua,

di ogni tribù e nazione.                      [Cfr. Is 53, 4; Ap 5, 9]   

 

Lettura del Vangelo secondo San Matteo            cap. 26 versetti 1-5

In quel tempo. Terminati tutti questi discorsi, il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua e il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso». Allora i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, e tennero consiglio per catturare Gesù con un inganno e farlo morire. Dicevano però: «Non durante la festa, perché non avvenga una rivolta fra il popolo».

Sorelle e fratelli carissimi,

è il tempo della verità!

essere o sapere?

In un certo senso ci troviamo in una condizione simile a quella dei Dodici Apostoli ai quali il Signore Gesù dice:

«Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua

e il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso».

Anzi direi proprio che la nostra è una condizione privilegiata rispetto a quella dei Dodici!

Perché è vero, loro hanno goduto della compagnia di Gesù in prima persona, in carne e ossa su questa terra per ben tre anni circa.

Hanno potuto condividere con Lui tutto!

La vita quotidiana nelle sue basilari esigenze umane: lavarsi, mangiare, trovare un riparo o un alloggio per la notte…

Ma anche le straordinarie e sbalorditive esperienze della diuturna Missione Divina del Figlio di Dio: l’annuncio sempre nuovo e “scandaloso” di un Regno con ben altri parametri da quelli del mondo, i miracoli e i segni dell’Amore Onnipotente di Dio.

Ma questa esperienza unica e irripetibile dei Dodici li ha condotti ad una fede compiuta, ad una vita rinnovata nel profondo, solo dopo la Risurrezione del Signore. E solo dopo aver ricevuto il Dono dello Spirito Santo a Pentecoste sono divenuti intrepidi testimoni di Cristo sino al totale dono della vita!

Noi, a più di duemila anni di distanza, abbiamo una responsabilità molto più grande dei Dodici!

Anche a loro Gesù aveva detto: “…Voi sapete!”

Aveva annunciato per ben tre volte la Sua Passione, Morte e Risurrezione!

Mala dovevano ancora vivere e affrontare!

Noi abbiamo davanti, fin da piccoli anche se spesso ancora in teoria, tutta l’esperienza compiuta di questo Grande Mistero!

Noi dovremmo davvero sentire con familiarità assoluta quel “…Voi sapete!”

Dovrebbe essere così forte in noi da costituire in realtà l’unica ragione di vita!

È proprio così?

Certo, nessuno di noi può né deve aver l’illusoria e orgogliosa pretesa di aver già capito tutto, o di essere già diventato pienamente e “santamente” cristiano!

Siamo sempre in cammino!

Gli inciampi e le continue cadute ci impediscono di dimenticarlo, forse possiamo far finta di niente…ma fare finta non ci rende persone!

E allora non posso non avere nel cuore il desiderio e la volontà di aderire sempre più al Signore Gesù, di stringermi forte a Lui, di condividere con Lui il Mistero della Sua Passione d’Amore e Salvezza per l’uomo!

“Voglio, o mio Signore Gesù, lasciarmi da Te coinvolgere in questi Santi giorni! Non solo “sapere” ma sentire, provare ciò provi Tu per ogni persona! Sì, Signore, perché in teoria potrei anche sapere tutte le cose della vita, senza mai lasciarmene sfiorare o scalfire!

Rendi, o Signore, questi giorni drammatici per tutto il mondo che Misteriosamente sono venuti a coincidere con i Santi Giorni della Quaresima e della Settimana Santa, giorni di riscatto, in cui posso essere quello che da tanto tempo ho saputo!”

PREGHIAMO INSIEME CON LE PAROLE DELLA LITURGIA

Fratelli, seguiamo il cammino di Cristo                                Cfr. 1 Pt 2, 21. 24

che conduce a salvezza.

Egli morì per noi, lasciando un esempio.

Sulla croce portò nel suo corpo i nostri peccati

perché, morendo alla colpa,

risorgessimo alla vita di grazia.

 

Non chiudere la tua porta,

anche se ho fatto tardi.

Non chiudere la tua porta:

sono venuto a bussare.

A chi ti cerca nel pianto

apri, Signore pietoso.

Accoglimi al tuo convito,

donami il Pane del Regno.

 

Gli occhi del Signore

non abbandonano chi lo ama

e chi spera nella sua bontà.

Egli ascolta il lamento del prigioniero;

per il mistero della sua morte

dona libertà e vita.

 

Vi abbraccio e vi benedico con tutto il cuore!

Vostro in G. M. G.

Don Stefano